Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/559

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SECONDO 543 tone, e per abbatterne gli avversarj. Scrisse dunque contro l’opera da Teodoro Gaza già pubblicata in favor di Aristotele, e di lui e di Aristotele parlò con insoffribil disprezzo. Andronico soprannomato Callisto, di cui diremo più a lungo nel trattare de’ professori di lingua greca , rispose a Michele, ma in tal maniera, che difendendo Aristotele non ingiuriava Platone. Egli inviò copia così del libro di Michele, come del suo al Cardinal Bessarione; e questo grand1 uomo, che antiponeva I’ arnor della verità allo spirito di partito, rispondendo ad Andronico, approvò il libro, e gl’inviò insieme una lunga lettera ch’egli scriveva a Michele, in cui riprendevalo severamente delle ingiurie e delle villanie che contro Teodoro e contro Platone e contro Aristotele avea dette nella sua opera, rammentandogli che non era quello il modo con cui una buona causa dovea difendersi. Il libro di Michele conservasi manoscritto, secondo il Fabricio (Bibl. graec. t. 10, p. 224), in alcune biblioteche. Di quel di Andronico non veggo chi accenni esemplare che ancora esista. Le lettere del Cardinal Bessarione ad amendue sono state pubblicate da M Boivin (l. c.p. 720) insieme con un1 altra di Niccolò Sagondino al medesimo Andronico, che disapprova parimente il libro dall’Apostolio pubblicato. Tutte queste lettere appartengono all1 anno 14625 e M. Boivin asserisce che 1* opera di Giorgio da Trabisonda, da noi già rammentata, fu scritta solo dopo quest1 epoca. Questo sentimento sembra che in qualche modo confermisi dal riflettere che nè l’Apostolio nè il cardinale non fanno