Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/57

Da Wikisource.

PRIMO 41 tolto il mondo a cagione de’ dotti uomini ch’ei vi condusse, e che vi ritenne, malgrado gli sforzi di più altre città che a lor gl' invitavano , di che vedremo più pruove nel decorso di questa Storia, singolarmente ove parleremo del celebre Francesco Accolti. Ne’ monumenti della Computisteria di Ferrara, de’ quali io tengo copia, s’incontrano frequenti testimonianze della munificenza di Borso verso i letterati negli stipendj loro assegnati, o accresciuti, negli onori conceduti, nelle somme non picciole di denaro ad essi donate o in premio delle lor fatiche, o in ricompensa di qualche libro offertogli, o perchè se ne valessero pe’ loro studj. A Giovanni d’Ascoli professore di medicina, oltre la consueta pensione, ordina, a’ 4 di settembre del 1451, che sia fatto un dono di mille ducati. A Francesco Cattani di Rovigo deli’Ordine de’ Minori comanda, a’ 27 di marzo del 1467, che si contino trenta fiorini per le spese che dovea fare nel prendere la laurea j e per la stessa ragione, a’: 23 di giugno dell’anno 1468, comanda che si donino 100 lire a Giovanni Sadoleto. Ad Alberto Verzelli, che aveagli offerto un suo poema , e ad Antonio de’ Leonardi, che donato aveagli un mappamondo, comanda, a’ 27 di decembre del 1463, che sien donati venticinque fiorini d’oro al primo, dieci al secondo. A Niccolò d1 Allemagna, che aveagli presentato il magnifico codice della Geografia di Tolommeo, che ancor conservasi in questa biblioteca , assegna, a’ 30 di marzo del 1466, 100 fiorini d’oro, e, agli otto d' aprile dello stesso anno, altri trenta al medesimo Niccolò