Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/628

Da Wikisource.

Ri 2 LIBRO proporzione che hanno tra loro i corpi di diverse figure, scritta essa pure in rozzo italiano, e stampata in Venezia nel 1509 Egli la dedicò a Pietro Soderini, a cui scrivendo dice di averla più anni addietro offerta al duca Lodovico Sforza, aggiuntevi la figure scolpite a mano da Leonardo da Vinci, e che erane stato da quel gran principe ampiamente ricompensato. In fatti i primi due capi di questa opera sono in lode di Lodovico, e rammenta in essa i dotti uomini ch’ei tenea alla sua corte, e fra essi Ambrogio Rosate, Luigi Marliani, Gabriello Pirovano, Niccolò Cusani e Andrea da Novara medici valorosi*, il suddetto Leonardo da Vinci, di cui accenna la statua equestre fatta in onore del medesimo duca, alta dodici braccia, e la magnifica pittura della Cena di Cristo, che ancor si vede nel convento’ delle Grazie \ e Jacopo Andrea da Ferrara peritissimo architetto *, e dice eli’ ei gli offre quel libro a decore ancora e perfecto ornamento de la sua dignitissima biblioteca de inumerabile moltitudine de volumi in ogni facultà et doctrina adorna (a). Sieguc a quest’opera un trattato d’Architettura p7) Nella biblioteca pubblica di Ginevra conservasi un codice ms. di quest’opera De divina proportione di F. Luca scritto con somma eleganza, e in cui si veggono vagamente dipinte le armi del duca di Milano Senebier Cat. des MSS. de la Dibl. ile Genève, p- |)• f dunque verisimile che sia questo l’esemplare che al duca Lodovico Sforza fu presentato, e che le figure aggiuntevi, le quali sono di una esattezza e finezza grandissima, sian di mano di Leonardo da. Vinci, il che ognun vede qual pregio aggiunga a questo codice.