Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/71

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PRIMO 55 E a dir vero, tutti gli scrittori di que’ tempi non sanno finir di esaltare le virtù d’ogni genere di cui Lorenzo fu adorno. Cittadino amantissimo della sua patria , solo a vantaggio e ad onor di essa rivolse le sue immense ricchezze. La destrezza con cui adoperossi più volte ad allontanar le procelle, onde essa era minacciata dai suoi nemici, pareva effetto di animo men coraggioso e schivo dell’armi: ma quando egli le prese, adoperolle per modo, singolarmente nell1 espugnazion di Sarzana, che pareva nato sol per la guerra. Firenze dovette a Lorenzo il nome e la stima a cui di questi tempi ella giunse, e a lui pure dovette più volte l’Italia tutta la pace, di cui per qualche tempo potè godere. Divenuto perciò l’arbitro e il mediatore delle più gravi discordie, fu riputato padre e conservatore non solo della patria, ma di tutta l’Italia. Al medesimo tempo l’onestà de’ costumi , l’integrità della fede, la liberalità verso i poveri, la magnificenza ne’ pubblici e nei privati edificj, i solenni spettacoli celebrati in Firenze, la regia pompa con cui vi accolse più principi, gli conciliò sì gran nome , che i più potenti sovrani d’Europa ne bramarono l’amicizia, e il Sultano medesimo mandogli in dono alcune bestie sconosciute a’ nostri paesi, Le quali cose, come aliene dal mio argomento, a Medici basta l’accennar qui brevemente, poichè si posson leggere negli scrittori che più a lungo bau di lui favellato, e singolarmente nella Vita latina scrittane, appena egli fu morto, da Niccolò Valori, il cui originale è stato dato alla