Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/112

Da Wikisource.

7^4 LiBno dal P. Pctracchi, la carica di legato al Cardinal Isolani, il qual! in essa continuò fino al settembre del 1420, quando il pontefice venuto a Roma, il cardinale da esso altamente encomiato rimisegli tra le mani il governo con tanta sua lode finallora sostenuto. Vili. Da Roma fu il cardinale inviato dallo stesso Martino V suo legato a Milano, ed egli ivi era nel 1421. quando i Genovesi soggettatisi al duca Filippo Maria, questi all’Isolani commise che ricevesse nel tempio di S. Ambrogio le chiavi della loro città, che essi eran venuti ad offrirgli (Corio, Stor, di Mil. ad h. a.). Quindi tre anni appresso dal duca medesimo fu inviato in suo nome governatore di quella città in vece del Carmagnola, che sin allora sostenuto avea quell1 impiego. Ne abbiamo espressa menzione negli Annali di Giorgio Stella storico genovese, che a quei tempi stessi vivea: Eodem anno Mccccxxrr, dice egli (Script.. Rer. ital. vol. 17, p. 1291) die XV Novembris successit ad gubernationem nostrae Civitatis eidem Carmagnolae, qui jam recesserat a Janua Lombardiam, Reverendissimus in Christo Pater Domnus Jacobus de Isolanis de Bononia tituli Sancti Eustacchij Diaconus Cardinalis, olim Maximus in Scholis Doctor utri usque Juris, donatus de pecunia publica salario annuo Librarum tresdecim milium Januensium, ex quibus conferebat Libras tres mille Urbano de Sancto Aloysio Commissario Ducali existenti in Janua, deinde Opicino de Alzate alteri Commissario Ducali successori ejusdem Urbani. Egli vi si trattenne oltre a tre anni, e ne partì, come