Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/131

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SECONDO 7»'3 T t Gcnuensis Ducis... piane gravis Junsconsuiti atipie Oratoris, quarum doctrinarum alterius Professor atque antistes est. alterius admodum studiosus. Le quali parole sembrano indicarci che deposto il dogado, ei tornasse a occupare la cattedra; di che però io non trovo più sicura memoria.

XV. Notizie assai più copiose abbiamo di Antonio da Pratovecchio, di cui il Panciroli parla assai brevemente (c. 101). Ma l’avvocato Migliorotto Maccioni dottissimo professore del* l’università di Pisa ne ha illustrata con somma esattezza la vita nelle Osservazioni sopra il Diritto feudale stampate in Livorno nel 1764 (a). Io verrò compendiando ciò ch’egli espone distesamente, e ciò di’ * pruova con ottimi documenti presi in gran parte dalle opere stesse di questo giureconsulto. Antonio detto da Pratovecchio, perchè natio del luogo di questo nome nel Casentino in Toscana, ebbe a padre Marco della famiglia de’ Minucci, e non già di quella degli Albini, come avea pensato il sig. Domenico Maria Manni (Sigilli, t. 12, p. 57). Dopo i primi studj recatosi a Firenze, vi si istruì nelle lingue greca e latina e nella filosofia; ma con più ardore si volse alla giurisprudenza, da lui studiata parte in Firenze, parte in Bologna, alla scuola de’ più celebri professori, e singolarmente di Floriano da S. Pietro e di Paolo da Castro. Recatosi poscia, non so per qual (a) Vegga si anche il diligente articolo che su questo celebre professore ci ha dato il sig. conte FanUmi (Scrht. bologn. t. 7, p. 98, cc.).