Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/141

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SECONDO ^83 fu in quella cattedra confermalo per altri due anni. Sarebbe difficile il diffinire ove si recasse Francesco finito quel secondo biennio. Un passaporto dal duca Borso a lui conceduto a’ 6 di luglio del 1466; che trovasi negli Atti di sopra allegati, con cui gli permette che possa far passare senza alcuna gabella da Ferrara verso Bologna i suoi libri, i suoi abiti e tutte le altre sue cose, che venivano ex partibus Lombardiae... versus Bononiam; questo passaporto, dico, m’avea fatto sospettare chef l’Accolti fosse stato per alcuni anni o in Pavia, o in Milano. E di questo sospetto mi è poi avvenuto di ritrovare più certa pruova in alcune parole da Felino Sandeo aggiunte a un codice della Lettura dell1 Accolti sopra le Decretali, che conservasi nella libreria dello stesso Sandeo, e che si producono da monsignor Mansi (Bibl. med. et inf. Latin. t. 2, p. 193; t. 6, p. 344)’ lemnissimi rarissimique Jurisconsulti Francisci Aretini Commentaria, quae in ultimis suis congressibus Ferrariae gestis sapientissime edidit Demum quinquennio vixit sub Imperio Ducis Mediolani secretorum ipsius fidelissimum scrinium. Cui Duci defuncto successo Galeacio filio abiit tantus Doctor vocatus a populo Senensi leges Romanas istic commentaturus: quo tendens per Ferrariam transitum fecit 3 Octobris 1466. Monsignor Mansi avea prima creduto che questi fosse un Francesco Aretino diverso dal nostro. Ma egli ha poi cambiato parere. E in fatti tutte le circostanze convengon sì bene all’Accolti, che non può cader dubbio che di