Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/198

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840 libro Ma sgridato severamente e punito dal padre, rientrò in se stesso, e con tal impegno si diede allo studio, che divenne presto la maraviglia de’ suoi professori non meno che de’ suoi condiscepoli. E tra’ primi egli ebbe i più celebri che allor vivessero, come Girolamo Torti, Jacopo dal Pozzo e Catone Sacchi anzi, come pruova il Panciroli con alcuni passi dello stesso Giasone, recatosi ancora a Bologna , ivi udì il famoso Alessandro da Imola. Non sappiamo se in questa università, o in quella di Pavia ei ricevesse la laurea; ma è più verisimile ch’ei ne fosse onorato nella seconda, ove cominciò ancora l’an 1471? se crediamo al Panciroli, a spiegare pubblicamente le Istituzioni, e poscia altri de’ libri legali, e vi continuò tino all’anno 148(j, in cui fu chiamato a Padova. Negli Atti però dell’università di Pavia egli è nominato fra’ professori fin dal 1467 Quanto alla cattedra di Padova, il Facciolati fissa a’ 28 di giugno del 1485 (Fasti Gymn. pat. pars 2, p. 60) il contratto conchiuso tra quella università e Giasone, a cui furono accordati 800 fiorini. Egli aggiugne che Giasone trattenutosi ivi tre anni, nel novembre del 1488 lasciò quell’università, accettando l’invito fattogli da’ Fiorentini per l’università di Pisa. Ma ha pubblicato il Fabbrucci (Calog. lìacc. d Opiisc. t. 46) una lettera de’ Fiorentini a Giasone de’ 7 dicembre dell’anno 1487, in cui gli scrivono di aver dati tutti gli ordini opportuni, perchè egli possa sicuramente passar da Venezia, ove già si era recato, a Pisa. Vi passò egli in fatti, c a’ 5 di gennaio dell’anno seguente diè principio alle sue