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930 MURO a illustrar quello Studio (Stor. di MiL par. 4, p. 290, ed. ven. 1554)Ma quanto tempo ei vi si trattenesse, non vi ha chi ’l dica. Anzi l’Argelati e il Beffa Negri ni discordali tra loro intorno al motivo per cui egli partendone si recasse a Roma; perciocchè il primo racconta ch’egli spontaneamente, dopo essersi arrolato nel clero, andò al servigio della curia romana: il secondo afferma ch’ei fu colà inviato da Giangaleazzo per ottener dal pontefice Bonifacio IX alcuni onorevoli privilegi all’università di Pavia, e per altri affari. E questa opinione deesi certamente seguire; perciocchè negli Atti di quella università troviamo al 1389 Mandatum floren. 60 Egregio J. U. Doct P. Brande de Castiliono ituro ad Romanam Curiam cum literis Illuslrìs et Magnif. Domini causa accipendi Bullas et Privilegia Summi Ponti/ìris prò confirmationc gr.neralis studii. E abbiamo in fatti veduto altrove (t. 5, p. 72) che il detto pontefice lo stesso anno 1389 pubblicò una bolla in favore di quella università, la quale fu effetto del viaggio a Roma del Castiglione. Questi fattosi ivi conoscere ed ammirare da Bonifacio, fu da lui dichiarato suo cappellano e auditore di Ruota, e adoprato ancora, secondo la concorde testimonianza di tutti gli autori, in alcune legazioni nell’Allemagna, delle quali però non abbiamo più distinta contezza. In esse ei corrispose sì bene all1 aspettazion del pontefice, che questi lo elesse vescovo di Piacenza l’an 1404 benchè prevenuto dalla morte, che lo rapì nel 1 d’ottobre del detto anno, non potesse consecrarlo. Così afferma provandolo