Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/298

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f)40 LIBRO di lui si valsero in più affari di somma imporsi anza , e il destinarono fra le altre cose ambasciadore al pontefice Sisto IV per placarne lo sdegno di cui ardeva contro essi all1 occasione della congiura de’ Pazzi (Rapii. P7'olter. Cornm. nrb.l.5); e Jacopo Volterrano all' eloquenza di lui singolarmente, e alla singolar probità di cui in età sì giovanile mostravasi adorno, attribuisce il! felice successo di quella ambasciata (Script. rer ital. vol. 23, p. 113). Da essi ancora fu destinato a prestare in lor nome ubbidienza al nuovo pontefice Innocenzo VIII l’an 1484, e inviato due volte nel 1494 e nel 1495 ambasciadore a Carlo VIII, e nel 1499 a Luigi XII re di Francia (Ammir. Stor. fior, t. 2 , p. 206, 222, 264). Nel 1503 Alessandro VI lo dichiarò cardinale , mentre egli era ancora ambasciadore de’ Fiorentini alla corte di Francia; e questi per dimostrare la loro gioia, e la stima che avevano pel Soderini, con due decreti pubblicati dal Fabbrucci ordinarono che a nome dello Studio fiorentino gli fosse fatto un presente di un bacile d’argento, in cui si spendessero circa 60 fiorini d’oro, e che tre giorni innanzi e dopo il solenne ingresso ch’ei dovea fare in Firenze, dovessero i professori e gli scolari vacare dalle lor cattedre. Il Manni annovera più vescovadi, a’ quali il Soderini successivamente fu trasportato da Alessandro VI e da Leone X, benchè egli continuasse ad essere detto comunemente il Cardinal di Volterra. Una congiura contro il secondo di questi pontefici da alcuni cardinali ordita segretamente, e in cui ebbe il Soderini ancor qualche parte, gli