Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/341

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TERZO yjtf visse lungi da quegli impieghi che poteangli conciliare maggior distinzione, sì perchè poco di lui hanno scritto gli autori di que’ tempi. Nulla pure di lui ci ha detto Apostolo Zeno, perchè non è giunto colla sua opera al passo ove il Vossio di lui ragiona. Alla gentilezza e alla erudizione del P. Giacinto dalla Torre agostiniano, da me mentovato più altre volte, io son debitore di quelle notizie che ne verrò qui brevemente accennando, e ch’egli ha raccolte da’ monumenti del convento di S. Agostino in Bergamo , ove Jacopo Filippo passò la maggior parte della sua vita. Ei nacque in Solto feudo della famiglia nel 14^4? e l’anno 1451 vestì nel suddetto convento l’abito agostiniano dalle mani del venerando Giovanni Nibbia novarese, uno de’ fondatori della Congregazione di Lombardia; e prese allora il nome di Jacopo Filippo, perchè nel giorno sacro a questi due Apostoli rendettesi religioso. L’anno 1478 trovandosi in Brescia, poco mancò che la peste non lo togliesse dal mondo; ed ei riconosce la sua guarigione da’ meriti di S. Niccolò da Tolentino (Suppl. chron. ad an. 144^)- ® solo inipiego che reggiamo a lui conferito nella sua Religione, è quel di priore, di’ ei sostenne in Imola nel 1494, e in Forlì nel Ei morì finalmente in Bergamo in età di anni 86, a’ 15 di giugno del 1520, come trovasi registrato nelle Memorie di quel convento, checchè altri ne abbia scritto diversamente. La storia generale di tutti i tempi, ch’egli compose, fu da lui intitolata Supplementum Chronicorum, perchè egli intese con essa di raccogliere quanto in