Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/435

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TERZO 1077 che sono orazioni, trattati di varj argomenti, Vite di alcuni uomini illustri, poesie latine e italiane, trattano ampiamente il Sassi e l’Argelati, perchè io non debba dirne più a lungo. Il secondo però di questi scrittori è caduto in più falli, affermando, a cagion d’esempio, ch’egli scrisse la Vita di Ercole duca di Ferrara, il quale morì quasi trenta anni dopo Pier Candido, attribuendo allo stesso Decembrio un opuscolo di medicina , intitolato De genitura, che si ha veramente alle stampe sotto il nome di Candido, ma che è certamente diverso dal nostro , il (quale non fu mai medico, e dicendo nell’elogio di questo scrittore, che nella poesia italiana imitò il Tibaldeo, il quale fu molto più giovane del Decembrio. Fra tutte però le opere di questo scrittore niuna sarebbe più utile al pubblico, che i molti libri di lettere da lui scritti, i quali si conservano inediti in diverse biblioteche, e che darebbe gran luce alla storia letteraria e civile di questo secolo. Il Zeno ha prodotti, o almeno accennati gli elogi con cui egli fu onorato dagli scrittori di que’ tempi , a’ quali si può aggiugnere quello che ce ne ha lasciato Bartolommeo Fazio, il quale lo dice la Vita medesima, e loda quel re, come doctissimunì virurn , intcgrrrimurn hominem , ac doctorum omnium amatorem defensoremque... altrrurn Philoxophorum et Medicorum Homerum (Cai. Codd. MSS. taf. Bill. Laur. f. 1, p. 702). Da essa ancor si raccoglie che quel principe godeva di avere alla corte uomini dotti, fra i quali erano il marchese di Villena, il marchese di Santillana, Giovanni de Mena, Malatesta Novello signor di Cesena, e più altri.