Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/480

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1*22 I.IBRO poetica cronaca, in cui egli ilovea narrare le cose a’ suoi tempi avvenute. Ma essa, come ho detto, o non è stata dal suo autore composta. o è perita. LX.V. Assai più pregevole è l’altra Storia di una di quelle provincie, cioè quella del Monferrato , scritta da Benvenuto da Sangiorgio della nobilissima e antichissima casa de’ conti di Biandrate. Abbiam veduto parlando di Bernardino Corio, eh1 ei fu uno de’ primi a corredar la sua Storia di monumenti e di carte tratte da’ pubblici archivj. Ma prima ancora di lui ottenne Benvenuto tal lode; perciocchè egli cominciò la sua Storia a’ tempi di Guglielmo VIII marchese di Monferrato, a cui dedicolla, e il quale morì nel 1483. Continuolla però Benvenuto fino al 1490 e benchè ei vivesse ancora più anni dopo, non sappiano se si avanzasse in essa più oltre. Ei ne fece prima un compendio latino, che fu stampato due volte nel 1516 e nel 1521. Quindi più ampiamente ne stese la Storia in lingua italiana, e questa non fu stampata che nel 1639, e poscia pubblicata di nuovo dal Muratori (Script. rer. ital. vol. 23, p. 307). Egli vi ha premesse le notizie che di questo autore ci han date il Cotta, il Rossotti, il Chiesa ed altri scrittori, i quali accennano la dignità di presidente del senato, a cui egli fu sollevato in Casale, la reggenza dello Stato, e la tutela de’ giovani principi a lui affidata dopo la morte del marchese Bonifacio, e le ambasciate da lui sostenute al pontefice Alessandro VI e all’imperador Massimiliano I. Nondimeno uno storico sì