Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/482

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Iia4 I.IBRO LXVI. Due storici ancora ebbe Mantova, che han veduta la luce, Buonamente Aliprandi e il celebre Platina. Il primo mantovano di patria, ma, come prova l’eruditissimo co. Giulini (Continuaz. delle Memor. milan. par. 3, p. 237'), oriundo di Monza , al principio di questo secolo scrisse la Storia della sua patria in terza rima fino al 1414 5 opera a cui poco dee la poesia, e poco ancorala storia, poichè lo stile ne è rozzo, e moltissime sono le favole di cui l’ha imbrattata, e ne abbiam veduta altrove una pruova nel ragionar di Sordello. Migliore e più esatto è il racconto che Massimiliano I, Marcoaldo Breysach segretario di Cesare gli avea dato a leggere ciò clic intorno all’origine di quelle fazioni avea scritto Ottone da Frisinga. u Oltre poi l’Orazione nd Alessandro VI qui rammentata, due altre Orazioni di Benvenuto da Sangiorgio rammenta 11 eh. abate Gaetano Marini, una detta in Ferrara l’anno 143 nella morte «iella duchessa l’ieonora d' Aragona moglie del duca I* tvole I, l’altra all’imperudov Mns-simibnno «Iella in Ispruch l’anno 14o4 m nome «lei marchese «li Monferrato , stampale nmendue circa il tempo medesimo (Degli Archimi i pontif. t. a, p. 3*6 •». Prima ancor d*l Sangiorgio cominciò a far uso de’ documenti nella storia Giofliedo «Iella Chiesa di antica e nobil familia di Snltizzo in Piemonte, che una Cronaca della sua patrio ben corredata di tai monumenti scrisse, giugnendo in essa fino al 14*9- Di lui ragionano gli autori delle Biblioteche degli Scrittori piemontesi, e singolarmente il sig. collaterale Gaetano Giacinto Loya torinese (Piemontesi ili. t. p. 60). Ma la Cronaca da lui composta, benclrè citata da’ migliori storici di quelle provmcie, non ha avuto l’onore della pubblica luce , e solo se ne conservano alcune copie a penna , una delle quali è presso il sopralodato signor barou Vernazza.