Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/497

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TERZO , I l3(J divenuto omai arbitro di tutti gli affari della corte e del regno. Una sorte sì favorevole eccitò contro Callimaco l’invidia e l’odio di molti, e non vi fu raggiro che non si ponesse in opera per atterrare un tal favorito. Ma checchè ne dica il Giovio, confutato qui ad evidenza dal Zeno, Callimaco seppe mantenersi costante negli onori e nelle grazie del suo sovrano fino alla morte, da cui fu preso in Cracovia il primo dì di dicembre dell’anno 1496& Si può veder presso il Zeno la magnifica pompa con cui ne fu accompagnato il cadavero, e l’iscrizione con cui ne fu onorato il sepolcro nella chiesa della Trinità. LXXIU. Il soggiorno da Callimaco fatto nelP Ungheria doterminollo a illustrarne la storia , anche per mostrarsi riconoscente al re Casimiro che P onorava di tanto. Egli scrisse adunque in tre libri la Storia del re Ladislao fratello e predecessore del detto re , e della battaglia di Varna, in cui egli infelicemente fu ucciso l’anno 144 4; della qual battaglia ei fece ancora in una sua lettera una narrazion più distinta. Di lui abbiamo ancora la Vita d’Attila, per cui il nome degli Ungari cominciò ad esser famoso , e un opuscolo intorno alle cose tentate da’ Veneziani per muovere i Tartari e i Persiani contro de’ Turchi; sul qual argomento vi ha ancora un’orazion da lui letta a Innocenzo VIII. Tutte queste opere insieme con qualche altra orazione e con alcune lettere sono state più volte stampate , e il Zeno diligentemente ne annovera le diverse edizioni, e vi aggiugne il catalogo di altre opere del Callimaco • *.