Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/498

Da Wikisource.

1 *40 LIBRO non mai pubblicate, fra le quali son molte poesie latine, che si conservan ne’ codici della Vaticana e di altre biblioteche (rt).*Lo stile di Callimaco è elegante comunemente e vibrato; c il C ìio\io. il qual per altro nell1 elogio (’he cc ne ha fatto, ha commessi non pochi falli, pensa che dopo Tacito non fosse ancor sorto storico alcuno che a lui si potesse paragonare. Quindi il Zeno conchiude che farebbe cosa assai vantaggiosa alle lettere, chi prendesse a fare una compiuta edizione di tutte l’opere e già pubblicate e inedite di questo colto scrittore. LXXIV. Sarebbe qui luogo a parlare ancora di Carlo Verardo cesenate, di cui abbiam due opuscoli, uno intorno all’espugnazion di Granata fatta dal re Ferdinando il Cattolico, l’altro intorno alla congiura contro lo stesso principe ordita. Ma come appartengono più alla poesia teatrale che alla storia, riserberemo ad altro luogo il parlarne. Accenneremo invece uno storico di cui appena abbiamo notizia alcuna, cioè un certo Tito Livio ferrarese , che in alcuni codici è detto de Filonistis, o de Fralovisiis. Il Vossio (De Jlistor. lat. l. 3 , pars 2) e l’Oudin (De Script, eccl. t. 3 , p. 2309)) ne rammentano una \ ita da lui scritta latinamente di Arrigo V re d’Inghilterra , e da lui dedicata ad Arrigo VI di lui figliuolo , e insieme l’elogio in versi esametri di un vescovo inglese, i quali due opuscoli si (a) 11 sig. canonico lìnndini ci ha dato un esalto ragguaglio di ii— componimenti podici di Callimaco, che si conservano nella I.aurenziana, e ne ha ancor pubblicato alcuni per saggi0 (Cat. Codri. lat. JJibl. Laur. t. 3, p. 8i i, ec.).