Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/516

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Ii 58 LIBRO Nacque Giannozzo in Firenze a’ 5 di giugno ld 13t)6 da Bernardo Manetti di antica e nobil famiglia, e da Piera Guidacci. Destinato dal padre alla mercatura, non fu dapprima istruito che nella lingua italiana e nell* aritmetica; e in età di dieci anni fu posto presso un banchiere , da cui vennegli confidata la cura de’ libri. Ma annoiatosi presto di tali impieghi, tutto si volse alle lettere ed alle scienze, e non ve n’ebbe alcun genere che non fosse da lui coltivato. Istruitosi in poco tempo nella gramatica e nella rettorica , si applicò alla dialettica; e di gran vantaggio gli furono in questo studio le dotte adunanze che , come altrove abbiamo detto , soleansi allora tenere nel convento de’ Romitani di S. Spirito. Nell’etica ebbe a suo maestro Vangelista da Pisa , nella fisica e nella melalisi ca Girolamo da Napoli. Studiò ancora la teologia , e gran piacere prendeva singolarmente nella lettura di S. Agostino) e apprese innoltre la geometria sotto un certo Giovanni, che in Firenze tenea scuola d’aritmetica. Finalmente alla scuola d’Ambrogio camaldolese s1 istruì sì bene nel greco, che presa f Etica d’Aristotele, la tradusse sul campo in latino, leggendola sì velocemente, che un altro , il qual leggevala già tradotta, non potea seguirlo, In questi studj passò nove anni con tale applicazione, che essi formavano l’unico suo pensiero e ’l suo solo trastullo. Prese poscia a dar saggio del suo profitto in alcune pubbliche dispute; e parlando di Leonardo Bruni, abbiam veduto ciò che in v una di essa con lui gli avvenne. Ei volle finalmente sapere ancora la lingua ebraica) e