Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/520

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I LIBRO dopo le traduzioni che già si aveano (de’ Settanta e di S. Girolamo, egli a mostrare qual diversità passasse tra la sua e le altrui versioni , divise l’opera in tre colonne, ponendo nella prima la version dei Settanta, nella seconda quella di S. Girolamo, la sua nella terza; e aggiunse inoltre un’apologia in cinque libri divisa di questa sua traduzione. Essa fu da lui dedicata al re Alfonso, e dobbiamo dolerci eli’ essa nè sia mai stata stampata, nè alcuna copia, ch’io sappia, se ne conservi. Un' opera finalmente in dieci libri egli scrisse contro gli Ebrei, che conservasi manoscritta nella Laurenziana (a). Non meno che nell’ebraico, era Giannozzo dotto nel greco, e il fece conoscere nella versione del Nuovo Testamento, e di alcune opere d’Aristotele e d’altri antichi filosofi. Di queste versioni parla minutamente Apostolo Zeno (Diss. voss. t. i , p. 170, ec.), il quale ci ha dato un esatto catalogo di tutte le altre opere del Manetti. Fra queste abbiamo alla stampa la Storia di Pistoia, e la Vita di Niccolò V da noi già mentovata, le Vite di Dante, del Petrarca e del Boccaccio date in luce dal1’abate Meluis, 1’Orazion funebre di Leonardo Bruni, premessa dal medesimo alle Lettere di (a) Nella Vita del Manetti pubblicata dal Muratori si dice che ai dieci libri scritti contro i Giudei, due altri poscia egli ne aggiunse. Anzi egli stesso, nella sua Vita di Niccolò V data in luce dal medesimo Muratori, afferma (Script. Rer. ital. t. 3, pars 2, p. yi’ j) che un’opera in veuti libri avea preso a scrivere contra i Giudei e i Gentili: Primum erat in'ens (fuoddam xx librorum Volumen quod adversus Judaeos et Gentes pro Catholica fide.,. institueramus.