Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/525

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TEUZO ^ I 167 una lettera pubblicata dal detto monsig. Giorgi (l.cit.p. 298). Sembra probabile ch’ei tenesse scuola nella suddetta città , e ivi certamente ei fu maestro del suddetto Guarino, come a suo luogo vedremo. Più difficile è a definire quando ei passasse in Italia-, nel che discordano molto i citati scrittori, affermando altri che ciò avvenne nel 1393, e differendolo altri al 13t)(3, o ancor più tardi, per tacere dell’anacronismo gravissimo di coloro che il fanno partire da Costantinopoli, dappoichè quella città cadde in mano de’ Turchi. Io non entrerò in un noioso esame delle diverse opinioni 5 ma dopo aver proposto la mia, e confermatala, per quanto a me sembra, co’ più autentici monumenti, lascerò ad ognuno il decidere come meglio gli piaccia. Io penso dunque che Manuello due volte venisse in Italia, e la prima fu nel 1393 all’occasion dell’assedio che i Turchi posero a Costantinopoli, secondo il Leonclavio (Ana. Sultan. l. 5). Venne allor Manuello a Venezia , e vi venne inviato dall” imperador Manuello Paleologo per chieder soccorso a’ principi cristiani a difesa del vacillante suo impero; giacchè di questa prima venuta sembra che debba intendersi ciò che dice Andrea Giuliano nell’Orazion funebre del Grisolora pubblicata da monsignor Giorgi (l. cit. p. 330): Quanta fide, (pianta iute grifate mtionis pecnniam ex Europa ex ac tafn, qua/n totani pene illustravit, cum ex Bysantii obsidione legatus ad i/sius Prìncipes mi ss us esse/, Imperatori suo designavit! E continua dicendo che invitato allora da molti principi italiani a trattenersi con loro, rigettò le