Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/526

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1168 libro loro offerte, e volle far ritorno alla patria. È certo dunque che.Manuello fu dalf imperadore mandato in Italia, e agli altri principi d’Europa, e che. eseguita la sua commissione, tornossene a Costantinopoli; e deesi perciò questo viaggio necessariamente distinguere dall’altro ch’ei poscia intraprese chiamato da’ Fiorentini. In questa occasione venne Manuello a Venezia , e con lui vennevi quel Demetrio Cidonio nel precedente tomo da noi mentovato (p. (375), Così raccogliesi da una lettera di Coluccio Salutato allo stesso Demetrio, pubblicata dall’abate Mehus (L cit. p. 356), dalla quale ancora apprendiamo che Roberto Rosi fiorentino trasferissi a Venezia per apprendere da sì valorosi maestri la lingua greca. Colà recossi al medesimo fine Jacopo d’Angiolo, natio della Scarperia nella valle di Mugello, il qual poscia, tornando i due Greci a Costantinopoli, unissi con loro, ed andossene in Grecia. E questi è quel Jacopo d’Angiolo che fu poscia competitore di Leonardo Bruni nella carica di segretario apostolico, e che vinto allora dal suo emolo , fu poi nondimeno onorato del medesimo impiego, e di cui abbiamo più traduzioni dal greco annoverate con altre opere del medesimo dall’abate Mehus (Vita Jac. Ang. ante Ep. Leon. Dathi) e dal conte Mazzucchelli (Scritt, ital. t. 1 , par. 2 , p. 764 , ec.). Questo secondo scrittore, seguendo il comun sentimento degli altri, crede che il viaggio di Jacopo in Grecia seguisse verso il 1399. Ma egli è certissimo che Jacopo era in Costantinopoli, quando il Grisolora fu inviato a Firenze; ed