Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/533

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TERZO i|-5 in Venezia ne recitò Andrea Giuliano; i quali monumenti sono stati pubblicati dal sopraccitato monsignor Giorgi. Egli ebbe un figlio detto Giovanni, nel che grave è stato l’errore del Boernero che ha affermato (l.cit. 18) niun figliuolo aver avuto il Grisolora, e Giovanni essergli stato solo parente. La lettera che Guarino gli scrisse per consolarlo della morte del padre, è troppo evidente argomento a distruggere tale opinione. l)i lui, come pure di Demetrio Grisolora, parente di Manuello, parla il Fabricio (Bibl. graec. t.10, p. 3i)3), il quale accenna innoltre le opere del medesimo Manuello. Di queste ancora ragiona il Boernero, e assai più esattamente il soprallodato ab. Zaccaria. Poche però se ne hanno alle stampe, e la più nota è una Gramatica greca da lui composta. Si conservano ancora manoscritte non poche lettere, e un trattato da lui composto sopra la Processione dello Spirito Santo, in cui egli si scruope fedele seguace de’ dogmi della Chiesa romana (a).

X. Io mi sono alquanto diffuso nel ragionar del Grisolora, poichè mi è sembrato degno di più distinta memoria un uomo che si può dire a ragione il primo ristoratore della lingua greca tra noi. Molti illustri scolari egli ebbe, dai quali (7) Di Mannello Grisolora e degli altri Greci che in questo e nel seguente secolo promossero lo studio della lor lingua singolarmente in Italia, molte notizie si hanno ancora presso \’ Hody nella sua opera De Graecis Illusiribus Lingitae Graerne Literarumque humuniorum instauratoribus, ec. stampata in Londra nel 1742.