Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/572

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I 3 I 4 LIBRO Questo scrittoi’ medesimo lia esposta diffusamente la \ ita di Girolamo Donato (ib. t. 2, p. 201, ec.) nobilissimo patrizio veneto, il quale, benchè occupato continuamente in varie e difficili legazioni, che il tennero in un quasi continuo movimento fino al:1511, in cui finì di vivere in età di circa cinquautasette anni, nondimeno coltivò con sì indefesso studio le scienze e le belle arti, che fu avuto in conto di uno de’ più dotti uomini di quel secolo. La lingua greca fu uno degli oggetti a cui rivolse il suo studio, e ne abbiamo per saggio le traduzioni de’ Comenti di Alessandro d’Afrodisia sopra i libri di Aristotile intorno F anima, e di un’ 0melia di S. Giovanni Grisostomo, che sono uscite alla stampa, e quella delle opere attribuite a S. Dionigi Areopagita, e di qualche opera di S. Giovanni Damasceno, che si han manoscritte. Benchè secolare e ammogliato coltivò ancora gli studj teologici, come ci mostrano l’Apologia contro de’ Greci del primato del papa, e una lettera al Cardinal Oliviero Caraffa sullo stesso argomento, che più volte ha veduta la pubblica luce, oltre un trattato della Processione dello Spirito Santo, che conservasi manoscritto nella Vaticana. Scrisse innoltre una lunga e forte Apologia de’ Veneziani contro Carlo VIII re di Francia, di cui ci ha dato l’estratto il suddetto P. degli Agostini, il quale finalmente ragiona di qualche altra opera inedita dello stesso Donato. Antonio Beccaria veronese scolaro di Vittorino da Feltre viene annoverato dal march. Maffei Ver. illustr. par. 2, p. 217) e dal co. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 2, par. 2,