Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/61

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SECONDO 703 fin dal 1383, e che lesse filosofia, astrologia e medicina fino all’anno della sua morte. Ma una lettera di Francesco Filelfo ci mostra eh* ei fu ancora per qualche tempo in Siena. Il Filelfo partito da Siena, come si dirà a suo luogo , sulla fine del 1438 scrive a Enea Silvio da Bologna a’ 28 di marzo deli* anno seguente (l. 3 , ep. 4) y e gli narra le insidie che alla sua vita avea tese in Siena un sicario, il quale venuto là, e non trovandosi il Filelfo ito allora a’ bagni, ne chiese al Giovannetti, che ivi allora leggeva: adiit praeclarum in philosophia viriun y ac medicum prudentissimum Petrum Ioannettum, qui ex patria Bononia pule he rrimis pracmiis accersitus medie inani docebaty ut nunc etiam docet in ejus urbis pubblico studio. Ma Pietro venuto in sospetto di ciò che tramavasi, ne diè prontamente avviso al Filelfo y il quale potè perciò premunirsi. Era dunque il Giovannetti in Siena nel 1438 e nel 1439), ed egli vi era ancora nel dicembre di questo secondo anno, come raccogliesi da due altre lettere dello stesso Filelfo (l. 3, ep. 22 , 23). Ma è probabile che presto ei ritornasse alla patria. Negli Annali medesimi troviam menzione di Gabriello da Siena (l. cit p. 915), di cui ivi si narra che per le molte eresie e bestemmie che andava spargendo, fu incarcerato l’anno 1497 dall inquisitor di Bologna, ma poi alle preghiere di molti dopo una salutar penitenza fu liberato. Di esso parla ancor l’Ali dosi (Dott. forest p. 38), che gli dà il cognome di Galluzzi , e altro non dice, se non che nel 1488 era rettore degli Oltramontani, e professore di medicina ne’ dì festivi.