Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/106

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1320 LIBRO Quando lasciata la corte di Ferrara si trasferisse a quella degli Sforzeschi, e qual ne fosse il motivo, non abbiamo indicio a conoscerlo. Il Sassi racconta (Hist typogr. mediol. p. 358) che quando fu eletto pontefice Alessandro VI, cioè nell’ agosto 1492, Niccolò fu uno degli ambasciatori di Lodovico Sforza inviati a complimentarlo; e ne cita in pruova un opuscolo di Michel Ferno stampato in Roma l’anno seguente. Ma come poteva egli essere alla corte di Lodovico sulla fine del 1492, se nel maggio dell’ anno seguente era ancora, come si è provato, in Ferrara? A ciò nondimeno si può rispondere che forse Niccolò era già veramente passato nel detto anno a Milano, e che nel seguente venne a Ferrara accompagnando il medesimo Lodovico. Certo egli era già stabilito da qualche tempo in Milano fino dal 1497 5 perciocché nel più volte citato Diario ferrarese a’ 29 di novembre del detto anno leggiamo: si have lettere in Ferrara da Milano, come era morta lì in Milano la illustre Madonna Beatrice da Este sorella naturale del Duca Hercole Estense, et già maritata in lo Magnifico Mcsser Niccolo da Corre zzo, de' quali ne nacqe il Magnifico Messer Niccolò da Correzzo, che vive e stà in Milano per condottiere del Duca Lodovico Sforza di Milano, e poi fu rimaritata in lo Illustr Messer Tristano Sforza già fratello naturale, del prefato duca di Milano (l. c. p. 350). Ei fu ivi carissimo a Lodovico, da cui fu conceduto a lui non meno che a Giangaleazzo di lui figliuolo il privilegio di unir alle sue arme quella de’ Visconti, come