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linrharus est, rpiicumque rapi virtutibus isti* Se negai, et tantum non probat mgeniiun. Carin. p. 4.9. II Borsetti ne annovera parecchie opere scritte in prosa e in verso, niuna delle quali si ha alle stampe, trattane quella ch’ei gli attribuisce, De Elocutione oratoria. Questa però, come avverte il Baruffaldi (Suppl, ad Hist. ferr. Gymn. t. 2, pars 2, p. 17), è d’un altro Lodovico Carbone da Costacciaro vissuto un secol più tardi.. Il medesimo Baruffaldi rammenta alcune altre opere del vecchio Carbone; alle quali innoltre deesi aggiugnere l’orazione in morte di Lodovico Casella, che si conserva in questa biblioteca Estense. Due medaglie coniate in onor di esso si accennano dallo stesso scrittore (ib. p. 128), dalle quali sembra raccogliersi ch’ ei fosse poeta laureato, e questo onor del Carbone confermasi con più certezza dal Diario ferrarese, ove parlando dell orazion da lui recitata ne’ funerali del duca Borso, così si dice: Mastro Ludovico de Carboni Poeta Laureato in Pergolo fece una oratione ad laude del Signore Hercole, e del Duca Borso morto, che molto al popolo piacette (Script. rer. ital vol. 24, p. 236). Il Guasco, che non so su qual fondamento il dice reggiano di patria (Stor. letter. p. 14) > mentre i versi dello Strozzi poc’anzi citati cel mostrano ferrarese, ci ha dato un saggio delle poesie latine del Carbone, che si conservavano in un codice a penna presso i Minori Osservanti di Reggio. In esse ei ci si scuopre più facile ch elegante poeta, ed è leggiadra cosa a vedere com’ ei per piacere alla sua amata si va lodando