Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/161

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TERZO |3^5 altre cose racconta ch’ egli era in Modena professore di belle lettere stipendiato dalla comunità; che interpretava singolarmente le opere di Cicerone, di Dante e del Petrarca; che era versatissimo in ogni genere di letteratura e di scienza; che ricusò amplissime offerte fattegli da molti principi, antiponendone a tutti la patria; e ch essendo morto in età di 60 anni nel 1526, gli furon celebrate a spese del pubblico solennissime esequie. Aggiugne ch’ ei gloriavasi di esser del sangue del celebre Tribraco. Il che benchè sia assai probabile, può forse nondimeno cadere in dubbio al riflettere che il Prignani, il quale nomina più volte amendne, non mai li dice parenti. Anzi quando finge che Gasparo già trapassato a lui ragioni, così gli fa dire di Dionigi: Huc etiam ille tuus venit Dionysius olim, Contabitque modos, et leget historias De imper. Cupid. I. 4Col che sembra indicarci che Dionigi avesse maggior relazione al Prignani che a Gasparo stesso. Il Vedriani afferma ch’ egli scrisse più opere latine che sono perite, e singolarmente un Panegirico in lode del co Giovanni Boiardo, e che non se ne ha alle stampe che un’ opera: De IT origine e dignità della Cavalleria. Francesco Rocx)ccioli sopravvisse due anni a Dionigi Tribraco, e morì in Modena, ove parimente teneva scuola, nel dicembre dell’an 1528, come racconta il sopraccitato Lancellotto, che ne descrive ancora il magnifico funerale. In questa biblioteca Estense ne abbiamo