Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/177

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TERZO 1391 e Tibullo c Properzio (Quacsit per Epist. p. 23, ed. Ncap. 1771)- Molti epigrammi di Nicodemo Folengo mantovano conservatisi nella Laurenziana (Band. CaL Codd. lat. Bibl. Laur. t. 3, p. 2a3), de' quali quattro soltanto in lode di Lorenzo de’ Medici han veduta la luce (Carm, ill. poet. ital. t. 4, p. 4<9)- Di Matteo Chironio faentino conservasi in Ravenna tra’libri dell’eruditiss P. ab. Ginanni un poemetto manoscritto fatto in occasione del passaggio che per Ravenna fece l’imp Federico III. Io ne ho avuta copia per gentilezza dell’ornatiss sig. co. Antonio Severoli arcidiacono di Faenza “ ed ora degnissimo vescovo di Fano »; ed esso parmi, per riguardo a que’ tempi, colto ed elegante assai. Il P. Millarelli (ScriptJavent.) ne rammenta ancora un Comento sopra Dante, di cui non ho alcuna notizia. Al mentovato poemetto premettesi un’ elegia di Marco Aldegati mantovano che, come ivi si legge, nel 1483 era professor di poesia in Ravenna, il qual autore è stato omesso dal co. Mazzucchelli (*). (*) Di Marco o anzi di Marcantonio Aldegati poeta mantovano, oltre l’elegia da me qui accennata, conservasi in Mantova presso il sig. march Ferdinando Aldegati un codice membranaceo, ma in più parti mutilato, che contiene un poema latino in XII libri da lui composto col titolo di Gigantomachia. Esso fu scritto dopo il 1495; perciocchè vi si lodano le imprese al Taro di Francesco Gonzaga marchese di Mantova; e prima del 1511, poichè vi si loda Lodovico Gonzaga eletto di Mantova, e morto al’ 19 di gennaio del detto