Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/18

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1333 LIBRO Leonardo Bruni, di cui abbiamo due lettere ad esso scritte (l. 5, ep. 2; l. 10, ep. 21). Dalla prima raccogliesi che il Cambiatore era non sol poeta, ma ancora giureconsulto, e di lui abbiamo di fatto in questa biblioteca Estense un’opera ms. parte giuridica, parte morale, intitolata De Judicio libero et non libero, e dedicata al march Leonello d’Este. V. Dovrò io qui parlar lungamente del famoso Burchiello? Poco di lui hanno detto gli antichi, molto i moderni, fra’ quali il Manni ne ha scritta la Vita (Veglie piacevoli, t. 1, p. 27, ec.), e un diligente articolo ce ne ha dato il co Mazzucchelli (Scritt ital. t. 1, par. 4 p 2433), per tacer di molti che ne hanno illustrate, se non dobbiamo anzi dire oscurate le poesie. Le sole certe notizie però, che se ne hanno, sono che il proprio nome di esso era Domenico, e che Burchiello fu un soprannome aggiuntogli, non si sa per quale motivo; che visse per lo più in Firenze, ove credesi ancor che nascesse; che nel 1432 venne matricolato nell’arte di barbiere da lui esercitata nella contrada di Calimala; e che morì in Roma nel 144^- ^ Se* nere di poesia da lui coltivato, ch è un capriccioso intreccio di riboboli, di proverbj, di motti, dei'quali per lo più non s’intende il senso, ha avuti ammiratori e imitatori in buon numero, Io concederò al Varchi (Lez. della Poet) che abbiavi qualche cosa degna di lode. Ma essa non è abbastanza fondata, e della vita e delle opere del Cambiatore si son date più copiose e più esatte notizie.