Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/23

Da Wikisource.

TERZO 1237 può credere che in tale età ei si accingesse a poetare, e vi riuscisse tanto felicemente? Convien dunque differire d’ alcuni anni l epoca di queste Stanze; ma certo non oltre il 1478, nel qual anno Giuliano fu ucciso; e perciò il Poliziano non avea al più che 24 anni quando le scrisse. Ei non condusse a fine questo lavoro, e forse ne fu cagione l immatura morte dello stesso Giuliano. Ma ancor non finite, sono queste Stanze uno de più eleganti componimenti che vanti la poesia italiana; ed è cosa di maraviglia, come in un tempo in cui coloro che più lungamente esercitati si erano nel verseggiare, non sapean ancora spogliarsi dell antica rozzezza, un giovin poeta, che appena avea cominciato a prender tra le mani la cetera, potesse giunger tanto oltre. Vili. Girolamo Beni vieni, il secondo ristoratore, per testimonianza del Varchi, dell’italiana poesia, visse fino al 1542. Ma noi ne ragioneremo a questo luogo per non disgiungerlo dagli amici co’ quali fu strettamente unito, cioè da Marsiglio Ficino, di cui abbiamo una lettera ad esso scritta (Op. t 1, p. 890), e da Giovanni Pico della Mirandola, che conosciutane l’integrità de’ costumi, di lui si valeva nel soccorrere a’ poveri, e ne comentò la canzone sopra l’Amor divino, e scrisse in lode di esso un’elegia italiana. Ei fu fratello di Antonio filosofo e medico, di cui si ha alla stampa un’ opera di medicina, e di Girolamo canonico di S. Lorenzo in Firenze, di cui parimente abbiamo alcune opere ascetiche, e due in difesa di F. Girolamo Savonarola (Mazzucch. Scritt. «