Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/232

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• 446 LIBRO in poesia, eli’ ci pensava di pubblicare, intitolata Delie iae, di cui scrivendo il Cara a Domenico Macaneo, Cura igitur, gli dice, ut hoc non triviale delitiarum opus per te recognitum in lucem veniat; quod ejus est salis, ejus elegantiae, et eruditionis, ut inventione, dispositione, elocutione elegiographos ipsos priscos Poetas non modo aequiparare, sed etiam superare videa tur; e siegue ancor lungamente con molti encomj a lodare l’eleganza di quel poema, il quale però non credo che sia stato stampalo j ma il saggio de’ talenti poetici del Vagnone, che abbia ne’ citati componimenti, ci mostra ch’ egli avea più facilità che eleganza. E così appunto ne giudicò Giorgio Floro in una sua lettera allo stesso Cara de’ 20 di aprile del 1498: Promptus sane est Philippus et facilis ad facienda carmina, sed laboris impatiens ad elimandum. Forse questa impazienza fu effetto de pubblici affari, ne’ quali e in pace e in guerra fu continuamente occupato. Ch’ ei fosse poeta laureato, raccogliesi da una Cronaca ms. di Giambernardo Miolo di Lombriasco, che conservasi presso il suddetto sig. bar Vernazza: Anno 1531 14 Aprilis Carlotta Ill. Philip. Vagnoni aureati equitis laureatique poetae filia unica, et olim Philippi de Valpergia uxor Ill. Henrico Valperge Domino Cercenasci desponsatur. Finalmente alcuni moderni scrittori, citati da Apostolo Zeno (Diss. voss. t. 2,p. 228), affermano che in età di soli 22 anni ebbe l'onore della corona Antonio Geraldini natio di Amelia nell’Umbria, che mandato da Innocenzo VIII nunzio in Ispagna fu in gran favore