Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/31

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TERZO | a4f> marne l’oroscopo, lo afferma nato a’ 4 di novembre del 1463. E ci basta a confutar come favola ciò che molti asseriscono, cioè che nell'anno i4&) pi fosse coronato poeta in Ferrara dall imp Federigo III. E veramente nel Diario ferrarese pubblicato dal Muratori (Script. Rer. ital. vol. 24), in cui si descrivono minutamente le cose tutte che allora accaddero in quella città, di questa coronazione non si fa motto. L’ arcipr Baruffaldi sostiene la coronazione del Tibaldeo per mano di Federigo (Jac. G ut trini atl Ferrar. Girmi, llist. Sappi, pars 1, p. a 4; pars 2, p. 19), ma la differisce al 1483; e ne reca ¡11 pi uova la testimonianza di Cesare Torti da Ascoli poeta volgar di (que tempi. Io non ho vedute le Rime del Torti, ma certo dopo l'an 1470 Federigo III non ritornò in Italia, nè potè rendere quell’ onore al nostro poeta. Egli era medico di professione; ma assai più che la medicina fu da lui coltivata la poesia. Ne' primi anni dilettossi principalmente della italiana; e anch’egli, come l’Aquilano, accompagnava i suoi versi col suon della cetera; ed essi sembrarono allor sì eleganti, che fin dal 1499) se ne fece in Modena la prima edizione per opera di Jacopo Tibaldeo di lui cugino, la quale fu poi seguita da molte altre (Zeno, Note al Fontan. t. 2, p. 54, ec.). Antonio però se ne dolse, come di cosa troppo presto prodotta al pubblico; e ne abbiam sicura testimonianza presso il Git aldi tanto più degno di fede, quanto era più stretto e per amicizia e per cittadinanza col Tibaldeo: Numquid praeteribimus Antonium Thebaldeiun