Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/497

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TERZO 11J | Nacque nel 1444 di onesti ma poveri genitori, e o fosse che da essi venisse presto applicato allo studio della pittura, o che da essi impiegato alla campagna, egli per naturale inclinazione da se stesso apprendesse le arti del disegno, giacchè in ciò ancora non concordano gli scrittori, è certo che presto ei giunse ad avere in esse eccellenza. Trasferitosi a Milano, vi strinse grande amicizia con Gasparo Visconti poeta allora famoso. Il co. Mazzucchelli ha pubblicati parecchi sonetti che Bramante gli scrisse, da’ quali raccogliesi che questi era non men poeta elegante e faceto, che valoroso pittore e architetto ma che, benchè avesse dalla corte cinque ducati al mese per suo stipendio, per quell’ umor capriccioso però, che fu proprio di molti eccellenti pittori, non avea mai un soldo, e sotto pretesto di aver rotte le calze, ricorreva sempre al suo benefattore. Aggiugne il Vasari che Bramante ritrovò in Milano Cesare Cesariano valoroso architetto. Ma, come vedremo nella storia del secolo susseguente, a cui il Cesariano appartiene, questi era nato di fresco, quando Bramante recossi a quella città, e ne fu poscia scolaro. Falso è ancora ciò che dal co. Mazzucchelli sull’ autorità del P. Orlandi si afferma, cioè che Bramante si facesse ivi scolaro di Bartolommeo Soardi, detto Bramantino, e da altri ancora chiamato precrptorr Bramante, quale jare in Bontà (ivi, p. ioo). E altrove: Como fece Bramante supradicto in li novi aedi fidi di Ludovico Sforzi,t cani gitbernabat, quali ancora sono in Vigevano (ivi, p. 113).