Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/498

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vn. Sur fahhri(He in Milaito, in Roma, ec. 1713 LIBRO Bramante da Milano. Questi, come si pruova con autentici monumenti, accennati in due note della recente edizion del Vasari (t. 2, p. 207"; t 5, p. 344)j fiorì nel sec xvi, e nel i53(í diede una sua figlia a marito. In fatti il soprannome di Bramantino aggiunto al Soardi basta a provarci ch’ ei fu posteriore a Bramante, e che fu così appunto soprannomato perchè imitò la maniera di quel famoso architetto. Deesi adunque correggere oltre più altri scrittori ancor l Argelati (Bibl Script, mediol. t. 2, pars 1, p. i4Ì7? cc) ohe *1 fa vissuto a’ tempi di Niccolò V. Ma torniamo a Bramante. VIL Nè il Vasari, nè il conte. Mazzucchelli ci additano in particolare alcun’opera di pittura o di architettura che Bramente facesse in Milano. E nelle note alla recente edizione del Vasari si accennan solo alcune pitture che di lui tuttora si mostrano in quella città, ove però la chiesa di s Maria di Brera una volta si nomina s Maria in Brea, un’altra volta s Maria di Baia. Ma più ancora che per l’arte della pittura, ebbe gran nome in Milano per quella dell’ architettura. La canonica pel Capitolo secolare della basilica di S. Ambrogio cominciata nel 14l)a 7 nia P°* 110,1 fi'ùl3) lo opera non già di Bramantino, come il Vasari ed altri affermano, ma del nostro Bramante, come si pruova da un autentico documento citato nelle note al Vasari medesimo (t. 5, p. 344)- E non è inverisimile che’egli pur disegnasse il magnifico monastero de’ Cisterciensi presso la stessa basilica, che circa questo tempo medesimo fu innalzato dalla liberalità del duca Lodovico il