Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/50

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1264 LIBRO scrittori di essa si narrano, io non veggo sicure testimonianze. Ma ch’ella fosse donna di grande ingegno, e assai amante della letteratura, oltre le poesie poc’anzi accennate, cel mostra il trattato De studiis et literis a lei indirizzato da Leonardo Bruni di Arezzo (non già dal Petrarca, come scrive il Clementini) stampato in Basilea nel 1533 insiem con altri opuscoli di altri scrittori di somigliante argomento. In esso Leonardo le addita il metodo che seguir dovea ne’ suoi studj, e comincia con far di lei questo elogio: Mosso dalla costante fama delle singolari vostre virtù, ho risoluto di scrivervi, affine di rallegrarmi con voi, che con cotesto vostro ingegno, di cui sì grandi cose ho udite, siate- ornai giunta alla perfezion del sapere,, o almeno per esortan’i a conseguirla. Quindi dopo averle rammentate altre celebri donne, così continua: cercare dunque d imitarne gli esempi; perciocchè nè a caso vi è stato dato sì grande e sì raro ingegno, nè esso dee in alcun modo esser pago di cose mediocri; ma dee anzi sforzarsi di giungere alle più ardue; e in tal modo la vostra lode sarà di gran lunga Epposati ila ine seguito ove confonde un’ altra figlia del conte Antonio da Montefeltro, di cui ignorasi il nome, sposata nel 13c)'> da Galeotto belfiore, con batista, la quale fu sposala nel i4o5 da Galeazzo Malulesta; ed ha provato che questa, yivente ancora il marno, entrò nelle monache di Santa Lucia di Foligno ove 1' anno seguente finì di vivere. Più altre belle notizie intorno a questa celebre donna si posson vedere presso il medesimo autore, di cui è abbastanza nota ia erudizione c la esattezza.