Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/540

Da Wikisource.

1754 LIBRO ad illustrar la memoria de’ pittori della lor patria. Ma, come ho già avvertito, la brevità che in questo argomento mi son prefisso, non mi permette di allungarmi troppo oltre. XXIII. Molto di perfezione accrebbesi alla pittura coll arte che dicesi in questo secolo ritrovata, di dipingere a olio. Il Vasari (L 3,^>.26a,ec.) ne fa inventore Giovanni di Bruges, detto ancora Van Eych, pittor fiammingo, e racconta che Antonello da Messina pittor valoroso trovandosi in Napoli, e veggendo un quadro in quella nuova maniera dipinto dal suddetto Giovanni, e da lui inviato al re Alfonso, viaggiò fin nelle Fiandre per apprendere quel segreto; che ottenuto avendo ciò ch’ei bramava, tornò in Italia, e recatosi a Venezia, insegnò l’arte medesima a Domenico Veneziano; che da questo fu comunicato il segreto ad Andrea del Castagno di Mugello, il quale poscia ingrato al suo maestro lo uccise a tradimento (ib. p. 302), e che in tal modo si andò divolgando e propagando quest’ arte. Così il Vasari, e dopo lui quanti hanno scritto in questa materia. Nell’Antologia romana an. 1775, agosto, n. 7. p. 49, ec.) si fa menzione di una Dissertazione del sig Lessing bibliotecario del principe di Brunswick, nella quale egli ha preso a combattere questa sì universale opinione. Ei cita una’opera manoscritta di un certo Teofilo monaco (*), come (*) Una copia del libro del monaco Teofilo qui accennato, tratta da un antico codice dell imperial biblioteca di \ icona,.si conserva nella libreria Nani in Venezia, e il più volte lodato sig. D. Jacopo Morelli,