Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/58

Da Wikisource.

•a“3 libro muso d’Arezzo, poeti finora non conosciuti. Finalmente Alessandra Scala figlia dello storico Bartolommeo, amata dal Poliziano, e moglie di Michele Marullo, poetò ella ancora, se non in lingua italiana, di che non trovo indicio, certamente, e con sua gloria maggiore, nella greca, come ci mostrano alcuni suoi greci epigrammi che vanno aggiunti alle Poesie latine del Poliziano, oltre una lettera latina che ne abbiamo tra quelle di Cassandra Fedele (ep. 107). XX. Due Isotte, celebri amendue nella storia e nelle opere de’ poeti, ebbe il secol-presente. La prima detta da Rimini, della nobil famiglia degli Atti, prima concubina, poi moglie di Sigismondo Pandolfo Mala testa; la seconda della cospicua famiglia Nogarola in Verona. Queste due Isotte sono state confuse insieme, come se fossero state una sola, da alcuni scrittori, e singolarmente dall’ab Goujet nel suo Sup1 demento al Moreri. Troppo però è evidente la loro diversità, perchè faccia bisogno di trattenersi a provarla. Della prima ci ha date copiose notizie il co Mazzucchelli, inserite prima nella Raccolta milanese (an. 1756), poscia separatamente stampate in Brescia nel 1759. Ella è celebre principalmente pe’ versi che in lode di essa composero diversi poeti di quell’età, e singolarmente Porcellio, Basinio e Trebanio, i quali furono la prima volta stampati in Parigi neI 1549, come altrove si è detto. Se crediamo ad essi, ella nel poetare fu un’altra Saffo. Ma come al tempo medesimo essi la dicono un’altra Penelope nell’onestà, così, se