Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/98

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l3ia libro * ebbe, che nella pompa di tali spettacoli andasse tant oltre, quanto Ercole I duca di Ferrara, principe veramente magnifico al pari di qualunque più possente sovrano. Nell’ antico Diario ferrarese troviam menzione di molti teatrali spettacoli da lui dati con regia magnificenza; e il primo che ivi si accenni, è dei 25 di gennaio del 1486 giacchè io non veggo pruova di ciò che dal Zeno (Note al Fontan. t. 1, p). 402) si afferma, che questo duca aprisse il teatro fin dal 1484): Il Duca Ercole da Este (Script rer. itaL t. 24, p 278) fece fare una festa in lo suo Cortile, et fu una facezia di Plauto, che si chiamava il Menechio. Erano dui fratelli, che si assomiliavano, che si acconosceano uno de l altro; e fu fatta suso uno Tribunale di legname con case V merlade con una finestra, et uscio per ciascuna; poi venne una fusta di verso le canove, et disine, et traRona sua moglie, come lo stesso co. Carli aQ'erma («Vi, p. 20). l\Ia a me non sembra che vi abbia argomento che basti a provarlo. E l’Ammiralo nomina bensì Ire spettacoli sacri, ina certo non drammatici, che il Pubblico di Firenze diede allora a que’ piinripi, cioè L,Annunciaxion della t'ergine, L'Ascensione ili Cristo c La Discesa dello Spirito Santo sopra gli Apostoli (Stor. fior. I. a3). Ma di quest’ altra non fa parola. Anche quella solennissima rappresentazione della Risurrezione di Cristo, che un f rate Francescano, come narra Donato Bossi nella sua Cronaca all1 anno i4-7-5» lece in Milano in una radunanza, se possiam crederlo, di oltre ad ottanta mila uomini, non par certo che fosse cosa drammatica. E perciò a me sembra che si debbano ancori considerare le azioni teatrali ferraresi come le piò antiche fra le italiane, trattone solo 1’ OrJeo, di cui diremo tra poco.