Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/99

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TERZO 13 1 3 versò il Cortile con dieci persone dentro con remi et vela del naturale, et qui si attrovonno li fratelli l'uno con l altro, li quali erano stati gran tempo, che non si aveano visti, e la spesa di dicta festa venne più di Ducati 1000. Della qual festa un’altra descrizione di autor parimente contemporaneo si può vedere presso il Zeno (l. c. p. 403). Poscia al’ 21 di gennaio dell’anno seguente: Il Duca Hercole fece fare una festa in lo Cortile con uno Tribunale, che pareva uno Castello, che tenea da uno muro all altro, et fu una facezia di Plauto, chiamata Cefalo, la quale fu bella, e di grande spesa (Script. rer. ital. l. c. p. 279). Indi a’ 26 dello stesso mese (ib.): il Duca Hercole fece fare in dicto Cortile a tempo di notte la festa di Amphitrione et di Sosia con uno Paradiso con stelle, et altre rode, che fu una bella cosa; ma non si potè finire, perchè cominciò a piovere, et bisognò lasciare stare a hore V di notte, et dovea durare fino a le IX, et ghe era il Marchese di Mantua, et messer Annibale dei Bentivoli fiolo di Messer Zoanne de’ Bentivioli di Bologna con una grande compagnia, li quali erano venuti a tuorre la Sposa fiola del Duca Hercole per dicto Messer Annibale. Così pure all’occasion delle feste che in Ferrara si celebraron nel 1491 a 12 di febbraio per le nozze di Alfonso figliolo di Ercole con Anna Sforza: Dopoi feceno una bella festa, nella quale ghe era assai Gentildonne: et in moggio della Sala ghe era uno Paradiso, e dopoi dicta festa feceno la Commedia di Amphitrione. Adì XÌli, et era di Domenica, feccno