Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/104

Da Wikisource.

yo LiBno amalo al sommo, e nelle sue sventure pietosamente assistito. Del duca Guglielmo ha scritta ampiamente la Storia il Possevino, e noi rimettendo ad essa chi ne voglia più copiose notizie, ci volgiamo omai agli altri rami di questa illustre famiglia, e prima a’ signori e duelli di Guastalla. XXVII. Ferrante I, fratello di Federigo primo duca di Mantova, principe di Molfetta e signor di Guastalla, fu valoroso guerriero e celebratissimo nella storia di que’ tempi; ma non fu che guerriero; anzi egli credeva ad un principe, appresi i primi elementi, non convenisse l’ avanzarsi più oltre nella letteratura. Veggiam nondimeno che’ei coltivò l’amicizia del famoso Pietro Aretino, a cui abbiam quattro lettere da lui scritte, dalle quali raccogliesi ch’ei gli passava una stabil pensione (Lettere all'Aret t. a, l>. 236, ec.); e una pure dell’Aretino a lui scritta nel 1546, in cui si rallegra che sia stato fatto governator di Milano (Aret. Lett. l. 4, p. 50, ed. parig 1609). Più altre lettere dell’Aretino a D. Ferrante conservansi nel segreto archivio di Guastalla, delle quali ho avuta copia per opera del ch. P. Ireneo Affò minore Osservante, alla cui molta erudizione e singolar gentilezza io son debitore di tutto ciò che nel decorso di questa Storia accennerò come tratto da quell’archivio. Anzi molte altre lettere che ivi pur si conservano, ci fan vedere che molti erano i letterati che a lui scriveano, come Gabriello Simeoni, Paolo Giovio, Giangiorgio Trissino, Agostino Beaziano, Antonfrancesco Doni,