Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/148

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134 LfSRO delle sue truppe in Italia; e abbiamo una lettera a lui scritta a 20 di novembre di questo anno da Pietro Aretino, nella quale con lui si rallegra del nuovo onor concedutogli (l. \ f p. 61). Ma poco tempo ei ne godette; perciocchè mandato dal re a Venezia nel 1537 per distogliere i Veneziani dall’ amicizia di Cesare, mentre questi si adoperavano ad allettare al) loro servigio un general sì famoso, ei venne ivi a morire, e fu con sommo onore sepolto nella chiesa de’ SS. Giovanni e Paolo. Una medaglia coniata in onore di questo gran capitano si ha nel Museo Mazzucchelliano (t 1, p. 284). Girolamo Muzio in una sua lettera accenna le molte medaglie del Conte Guido Rangoni fatte dal Cavalierino (Lettere^p. 178), nome, com io credo, di artefice modenese. E veramente era degnissimo il co Guido di tali onori, non solo pel valore militare, ma anche per rumor delle scienze. Il Filologo, nella dedicatoria poc’ anzi citata, afferma che niuno vi era il quale in liberalità e in munificenza lo sorpassasse; che la casa e le ricchezze di lui eran quasi pubbliche e comuni a tutti gli uomini (dotti; e ch era ancora egregiamente istruito in tutte le scienze, e principalmente nella’astronomia; nel che però seguì egli ancora il comun pregiudizio di quella età, credendo che le stelle presaghe fossero del futuro. La stima ch’ egli avea degli uomini dotti, fece ch’ ei prendesse a suo segretario Bernardo Tasso, che lungamente il servì, e abbiam molte lettere da lui scritte in nome del suo padrone. Egli stesso però non abbisognava di altri a tal fino, cd