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PRIMO |83 tosi a visitarla personalmente, animò que giovani allo studio, e diede opportuni soccorsi di denaro per la fabbrica delle scuole (Maffei, Ann. di Greg. XIII, t. 1, p. 61, 62), e inoltre abbiamo nel Bollario alcune nuove leggi che a renderla sempre più celebre promulgò Clemente VIII nel 1593; il che ci mostra ch’essa era ancora e per frequenza di scolari e per valore di professori assai rinomata. XI. Riguardo a quella di Napoli, il Giannone stesso confessa (Stor. civ. di Nap. l. 34, c. 8, 1), che nel decorso di questo secolo per la lontananza de sovrani, e per le diverse vicende a cui quella città fu soggetta, si sostenne languidamente. Nondimeno non le mancò mai un giusto numero di professori, tra’ quali ne veggiamo alcuni assai celebri per dottrina. La loro serie si può vedere nella Storia dello Studio di Napoli del sig Giangiuseppe Origlia (t 2, p. 1, ec.), e noi ne nomineremo parecchi nel decorso di questo tomo. Ma non mancò a quel regno chi saggiamente pensasse a far sempre più fiorire gli studi. Ferrante Sanseverino principe di Salerno era amatore insieme e protettore de’ buoni studi, e del coltivarli ch egli facea, abbiamo in pruova alcune leggiadre Rime che si leggon tra quelle di Laura Terracina. Della sua munificenza nel fomentarli abbiamo la testimonianza di Bernardo Tasso, a cui egli fu liberale di larghi 'stipendii!, come di lui parlando vedremo. Or egli formò l idea di riaprire in Salerno lo Studio clic era vi una volta sì celebre, singolarmente pel valor de’ suoi medici. Tra le Lettere del suddetto