Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/219

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PRIMO • 2o5 interamente l’albero stesso. Checchè sia di ciò, le accademie d’Italia giovarono mirabilmente nel secolo di cui scriviamo, ad avvivare e a promuovere Famor delle lettere, e noi perciò dobbiam qui esattamente cercarne l origine e le vicende. Molti hanno già scritto di tale argomento. Il P. Giambattista Alberti somasco pubblicò nel 1639 in Genova un discorso delFOrigine delle Accademie pubbliche e private. Più ampiamente prese a trattarne l abate Giuseppe Malatesta Garuffi, che nel 1688 diede alla luce in Rimini la prima parte dell’ Italia Accademica. Questa dovea poi esser seguita da tre altre (Giorn. de Lctter. (filai, t. 37, p. 399), le quali non sono mai uscite al pubblico. Abbiamo ancora di Marcantonio Jarckio tedesco Specimen Historiae Academiarum Italiae stampato in Lipsia nel 1725. Il Gimma inoltre ne tratta nella sua Idea della Storia dell Italia letteraria (t. 1, p. 47^)7 e due cataloghi delle accademie italiane ci ha dato il Fabricio (Consp. Thes. litter. It. p. 246). Finalmente, per tacer di altri le cui opere su ciò promesse non han veduta la luce, e del celebre co. Mazzucchelli, che ne suoi Scrittori italiani avea preso a trattare ancora delle accademie secondo la lor serie alfabetica, lungamente ha di esse trattato l’ab. Quadrio, disponendole secondo l’ordine alfabetico delle città in cui esse Furon fondate. Un tomo intero non basterebbe a esaminar minutamente ogni cosa, e per lo più io non farei che ripetere gli altrui detti. Perciò scorrendo ciascheduna provincia di'Italia, e accennando quelle che si eressero nelle loro città, mi