Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/262

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3*1$ LIBRO Teofìlo Forni e Andrea Codebò 'canonici, il co Giovanni Castelvetro, il cav Lodovico dal Forno, Giambatista Tassone, Girolamo Manzuoli, Angelino Zocchi, Bartolommeo Fontana, Antonio Grillenzone e Pietro Barenzone tutti del numero de conservatori, e il sindico generale Bartolommeo Marescotti, e innoltre Gianniccolò Fiordibello. Gaspare Rangone, Agostino e due Franceschi Bellincini, Alfonso Sadoleto, Lodovico Castelvetro, Giovanni Poliziano detto Berettario, di cui dovrem dire altrove, Elia Garandino, Filippo Valentino, Bartolommeo Grillenzone, Pellegrino Erri, Gabbriello Faloppia il celebre medico, e cinque altri medici, cioè Guglielmo Spinelli, Alessandro Fontana, Pio Tassone, Niccolò Macchelli e il soprannomato Giovanni Grillenzone. Il Muratori dice (l. c p. 20) che Francesco Porto trovavasi allora assente, e che cadde in sospetto di essersi allontanato per non sottoscriversi al formolario. Io veggo nondimeno tra sottoscritti un Francesco Greco, che forse è lo stesso Porto greco di nascita, perchè cretese. In tal maniera purgassi questa città dalla taccia che venivale apposta j e fece conoscere che se le arti de novatori aveanla alquanto turbata, ella avea però conservato il rispetto e l ubbidienza dovuta alla Chiesa romana. Essa si mantenne poi sempre ferma nella sua fede; e in fatti essendo nel 1544 venuti a Modena due Conventuali di S. Francesco, come narra il sopraccitato Tassone, detti l’uno il Pergola, l altro il Pontremolo, i quali nelle lor prediche si scoprirono infetti de nuovi errori, non ebber