Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/263

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PRIMO 2/jl) sognaci, è furono anzi puniti del loro ardire. Egli è vero che Filippo Valentino e Lodovico Castel vetro ebbero poscia per cagione di somiglianti sospetti altre molestie. Questi però non caddero sopra l’accademia tutta, ma sol sopra essi, e noi ci riserbiamo a parlarne, ove direm di essi più a lungo. XV. Le vicende sofferte da quest' accademia dovettero probabilmente recarle danno, e cagionarne ancor poscia il totale di scioglimento. In fatti dopo la metà in circa di questo secolo non ne troviam più menzione. Ad essa un' altra ne succedette, che fu aperta in sua casa, come narrasi da Vedriani (Stor. di Mod. t. 2, p. 691), l'an 1589) dal co. Sertorio Sertorio, della quale fu ei medesimo dichiarato principe, e con lui ne fu eletto per protettore il co Ferrante Tassone che pel duca Alfonso II reggeva quella città. Era questa accademia destinata agli studi non sol delle lettere, ma ancor delle scienze, e vi si radunavano quanti erano in Modena eruditi coltivatori delle belle arti, fra* quali, dice lo stesso Vedriani, assai distinguevasi il co. Taddeo Rangone. Del co. Sertorio ci ha lasciato un bell" elogio il sopraccitato Panini nella sua Cronaca ms. dicendo: Ma Sertorio pur fratello di Giulio, et degli alt ri detti di sopra, ancorchè già molti anni sia privo della patria, et abbia avuta la fortuna molto contraria, nondimeno col suo bell ingegno dedito piuttosto alle Lettere che alle armi ha acquistato non poco di lode, mettendo insieme un sì bel studio et tesoro di libri antichi, di medaglie antichissime et rare, et di sì belle et tante xv. Allrr iltr»«Ifmii in Mollami.