Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/273

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pi; imo 25 tempo questa tranquillità a cui pareva che l accademia fosse tornata. Il co Mazzucchelli, citando certe Memorie mss. inviategli dal P. degli Agostini, afferma che il Badoaro, per cag ou di questa accademia e per ordine del senato, a' 19 di agosto del 1561 fu chiuso in ¡ingioile, c die faccademia stessa per pubblico decreto fu annullata e disciolta. Questo è ciò solo che sappiam di un tal fatto, intorno al quale io desidero che si producano un giorno più esatte notizie. Certo è che il Badoaro, la cui prigionia non sappiamo quanto durasse, non morì che nel 1593. Ma non so s ei fosse dopo le accennate vicende adoperato di nuovo nei’ pubblici affari. XIX. Oltre a trent’anni passarono, prima che si vedesse quest accademia risorgere a nuova vita. Pur finalmente ella risorse col medesimo nome di Accademia veneziana, e sol per distinguerla dalla prima ebbe il titolo di seconda. Nove ne furono i fondatori che le dieder principio a 21 di giugno dell’ an 1593, cioè Giambattista Leoni veneziano, Vincenzo Giliani romano, Pompeo Limpio da Bari. Lucio Scarano da Brindisi, Giovanni Contarini veneziano, Teodoro Angelucci da Belforte nella Marca d'Ancona, Fabio Paolini udinese, Guido Casoni da Serravalle e Giampaolo Gallucci da Salò. A imitazion della prima, volle essa ancora avere la propria sua stamperia, di cui fu eletto a direttore Andrea Muschio, ed ella ebbe innoltre l'onore che a quella non era stato conceduto, cioè di esser presa sotto la sua protezione dal Senato veneto, il quale volle che nella pubblica