Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/282

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sC8 libro et nobili, così nell arme, come nelle Lettere, nella Musica, ri iw o^/w o/lra honorata professione et degna donoratissimi et di virtuosissimi Cavalieri. Loda innoltre quell’ accademia, per havere condotti con honorati partiti tanti rari homini in lettere, in arme, in pittura, et in musica, che già abbiano oltre a seicento scudi d oro di salariati ordinarii fuor del numero degli Accademici, et tuttavia sieno in pratica et in maneggio di condurvi degli altri i più famosi che sia possibile. Aggi ugno ancora che trattandosi pochi mesi prima di condurre a Vicenza un letterato di chiaro nome, e di far recitare in quell’anno una commedia, una nobil gara erasi eccitata tra gli accademici. parendo a ciascheduno che troppo tenue fosse la somma del denaro per questi due usi dagli altri proposta; e rammenta per ultimo la solennissima pompa con che fecero celebrare l ottava della Pasqua, alla quale è già vicinissimo a tornare l anno, che fu il dì primo della fondazione della loro Accademia. Questa lettera è segnata a’3 di aprile del 1557, e ci pruova che l’accademia de’ Costanti fu fondata solo nel i55(5, e non nell’anno precedente, come dal Quadrio si afferma. Verona ebbe quella de’ Filarmonici, di cui fu uno de’ primi padri Alberto Lavezzola, che a lei fè’ dono di tutti i suoi libri (Maffei, Ver. illustr. par. 2, p. 405). Essa ebbe principio nell’an 1543, e le diedero origine due congregazioni, emule dapprima nell’esercizio della musica, una detta de" Filarmonici, l’altra degl’Incatenati, le quali nel detto anno si unirono insieme. Nel i54y aua