di febbraio dello stesso anno della venuta del Conte Geronimo da Montecuccolo col Conte Gasparo Fogliani suo nipote mandati dal Signor Duca di Ferrara per cagion del Battesimo, dice: Io gli condussi Lunedì alla lettione del Dott. Susio, alla quale era similmente il / Vescovo d' Osaro con altri XXV o XXX Gentil huomini di questa Città, la quale tanto piacque loro, che poi hanno voluto intendere minutamente tutti gli ordini della nostra Accademia,
et ch'io ci dia alcuni componimenti volgari et latini degli Accademici, come ho fatto, per fargli vedere in Ferrara. L'impegno che avea
d). Cesare per questa accademia, era sì grande,
ch essendosi veduta una lettera manoscritta del
Ruscelli, in cui pareva disapprovare il nome
ch essi avean preso degl Invaghiti, egli spedì
per ciò solo a Venezia uno degli accademici,
cioè Stefano Santini a farne in suo nome con
lui doglianza, e a chiederne soddisfazione, e
tra le accennate lettere una lunga ne ha del
Santini, in cui racconta il suo discorso fatto
su ciò col Ruscelli, e cio che da lui avea felicemente ottenuto: Il conflitto nostro, dic egli
tra le altre cose, durò più di due ore, nel
quale il Ruscelli disse tanta robba, che iti un
altro la direbbe in un giorno; et s'io volessi
ora raccontare la quinta /iurte de le cianca,
eh' egli, per contrappesare a l errore et per
difesa sua, spese per celebrar la Casa Gonzaga, mi bisognerebbe passar la misura non
sol di una lettera. ma d un libro maggior del
suo de le imprese, che sarà come un antifonario. E io ancora mi stenderei troppo a