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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/297

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PRIMO 283 lungo, se tulle riferir volessi le belle notizie che intorno a questa accademia ritrovansi nelle dette lettere, delle quali, come altre volte ho detto, io son debitore alla gentilezza e alla erudizione del P. Ireneo Affò Minore Osservante, che non ha perdonato a diligenza e a fatica per raccoglierle. Fu poi ad essa ascritto Bernardino Marliani, il quale, come da alcune lettere di esso raccogliesi, ne fu rettore negli anni 1574 e 1589) (Marl Lett. p. 139, 128), e in questo secondo anno egli ottenne da d). Ferrante figliuolo e successor di d). Cesare, che a rimettere l accademia nell' antico splendore, da cui sembrava allor decaduta, egli le concedesse di radunarsi nel suo palagio di Mantova. Infatti fra le Lettere mss. di D. Ferrante una ve ne ha de 23 di febbrajo del 1590 agli accademici Invaghiti, nella quale rende lor grazie delle liete nuove che scritte gli aveano della loro adunanza, e si congratula del felice rinascimento della medesima, con altre dello stesso anno e del precedente, nelle quali ordina che ad essa si assegnino alcune stanze del suo palazzo di Mantova, e che le si concedan gli arazzi necessarii ad addobbarle. Del Marliani fa menzione FArgelati (Bibl. Script, mediol, t. 2, p. 864) j Din egli ne ha avute assai scarse notizie, ed ha ignorata l edizion delle Lettere di questo scrittore fatta in Venezia nel 1601, ch è in fatti rarissima. Assai più copiosa e più esatta è la Vita che'io ne ho veduta scritta dal suddetto P. Ireneo Affò, la quale io desidero che venga postatila luce, perchè più altri lumi