Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/323

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PRIMO 3o9 era allora Aldo quasi fanciullo, come dal Barri si afferma; perciocchè nato nell’anno 154 7, contava quasi 30’ anni di età quando nell’an 1576 pubblicò il detto libro. Finalmente, a comprovar tali accuse richieggonsi monumenti sicuri; e niuno qui ne abbiamo fuorchè la semplice affermazione del Barri, che non può aver forza bastevole a farci credere i due Manuzj troppo diversi da quelli che sempre sono stati creduti. Vii. II suddetto Aldo figliuol di Paolo seguì, benchè alquanto da lungi, gli esempii del padre e nel coltivare le lettere, e nel promuoverle per mezzo della sua arte. Paolo lo ebbe da Margarita Odoni sua moglie a’ 12 di febbrajo del 1547 (V. Lazze ri, Misceli Coll. rom. t. 2, p. 210), ed usò la più sollecita diligenza nell educarlo e nell' istruirlo. Fu dapprima professore di belle lettere nelle scuole della Cancelleria in Venezia, ove s’istruivano i giovani che aspiravano alla carica di segretari della Repubblica, e tenne quella cattedra dal 1577 fino al 1585, in cui fu chiamato a Bologna ed occuparvi quella che per la morte del famoso Sigonio era restata vacante. E questa scelta è una pruova evidente della gran fama a cui Aldo era fin d’allora salito. La Vita di Cosimo de’ Medici da lui frattanto data alla luce il rendette caro al gran duca Francesco, che nel 1587 gli fece offrire la cattedra di umane lettere in Pisa con sì onorevoli condizioni, che Aldo non seppe ricusarla, benchè al tempo medesimo venisse invitato a Roma ad occupar quella che già avuta avea il Mureto. Il soggiorno in Pisa