Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/341

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i pnt.no 3'jj Due con el ton de' libri greci vi furon posti da Pio IV (rt), il quale innoltre ordinò con sue lettere a Onofrio Panvinio e a Francesco Avanzati che diligentemente andassero in cerca di codici di ogni sorta di Lingue, comprese ancor le orientali, per accrescerne la Vaticana (Rainald. Ann. eccl, ad an. i5(34). Non men solleciti in aumentarla furono e S. Pio V e Gregorio XIII, il primo de quali fece trasportar da Avignone 158 volumi di Lettere e di Bolle de’ Papi, che ivi erano sin allor rimasti, il secondo di molti suoi libri, parte manoscritti, parte stampati, le fece dono praef. ad vol. 1 Catal. l. c.). Ma tutto ciò parve ancor troppo poco al pontef Sisto V, che fra le opere di prodigiosa magnificenza da lui intraprese nel breve suo pontificato di soli sei anni (*) volle ancora che fosse tutta di nuovo rifabbricata, e con disegno assai più maestoso, la biblioteca Vaticana; e ne commise la cura al celebre architetto il cav Domenico Fontana, il quale, secondando le premure e la magnificenza di Sisto, in un anno solo le diè compimento. La descrizione «.IL questo grande edificio e degli ornamenti ricchissimi d’ogni maniera che vi sono aggiunti, e dclfordine con cui gli scafali e i libri sono disposti, si può vedere ne Ragionamenti della Libreria Vaticana (a) Non due, ma un solo fu il corretto!’ greco da Pio IV posto nella biblioteca Vaticana, e il breve con cui egli nel iHGv, istituì questo ufficio e ubiditilo a Matteo Vari chcrico di Coriù, è stato pubblicato daif abate Marini (Archi atr. pontif. t. i, p. 3ò >). (*) 11 pontiiìrato di Sisto V non fu di sei anni compiti, ma oltrepassò il quinto di pochi mesi.